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10/12/2013

Impara l'arte e...


L'albero della vita (Gustav Klimt, 1905-1909)

Si fa gran parlare ultimamente della riduzione, quando non dell'eliminazione, delle ore dedicate allo studio della Storia dell'Arte nelle scuole superiori italiane.
Tra le tante, mille, castronerie che sono state proposte e poi diventate operative a riguardo dei programmi della miseranda scuola italiana, questa è senz'altro una delle più stupide e sottilmente pericolose.

L'Italia ha un patrimonio artistico enorme e, purtroppo, spesso in rovina, quindi è drammatico che si mini la possibilità di appassionarsi all'argomento, rischiando così che smettano di nascere professionisti in grado di occuparsene. Non è che siano poche le professioni legate al patrimonio artistico di un paese, dai restauratori agli uffici comunicazione, c'è un mondo intero di professionalità che potrebbero trovare espressione e dare lustro a un Paese in rovina (mi pesa mettere la maiuscola, sapete?). Quindi, il primo passo verso la luce va nella direzione diametralmente opposta.

Ma la cosa più grave non sta nella formazione professionale tarpata e mutilata.
A mio parere infatti, di ben più consistente entità è il danno che si procurerebbe alla formazione emotiva di un'intera generazione.
Oggi è già difficile che i ragazzi maturino emotivamente, corrono dietro in fretta e furia ai risultati, alle prestazioni, sono supercompetenti macchine da test, ma il dono della contemplazione, del rapimento estatico, della commozione, quello gli è negato.

Non vorrei essere scambiata per una nostalgica dei "bei tempi andati", perché non lo sono. Amo il progresso, la modernità, la velocità, ma credo che questi siano strumenti per vivere meglio, non componenti di uno stile di vita.

La Storia dell'Arte dovrebbe essere studiata sin dalle elementari, quando si è ancora puliti, quando si sa sentire prima ancora che vedere, quando è più facile intuire.
L'espressione artistica è un mezzo importante dell'espressione di sé ed è quasi l'unica cosa che tutti i bambini fanno: impugnano colori e li combinano in forme; cantano e recitano a volte per far ridere a volte per sfogarsi; giocano ore e ore a creare sculture improbabili con paste di varia natura; non c'è tamburello che esca insuonato dalle mani di un bambino.

La Storia dell'Arte potrebbe essere quella meravigliosa porta di facile apertura per gettare uno sguardo traverso sul mondo.
È un tesoro dal valore inestimabile il poter esplorare attraverso dipinti, sculture, e varie e diverse forme di espressione artistica, l'evoluzione dell'uomo, dei suoi pensieri, dei suoi "modi" espressivi, i suoi disagi, la sua percezione della società, le testimonianze dei grandi cambiamenti.
È il tesoro della voce interiore, non delle parole, ma dei sentimenti, delle pulsioni, del profondo.

È solo attraverso la contemplazione della bellezza che si può arrivare a comprendere, a compatire, a sentire, a vedere con altri occhi.

La bellezza va salvata, va protetta, va insegnata.
Se non lo farà più la scuola, insieme a tante altre sciagure, allora sarà nostro compito.

Panda revelation!

2 comments:

  1. Mi domando frequentemente come mai si riducono sempre più le possibilità a scuola di imparare materie e conoscenza che obbligano la mente ad espandersi e varcare nuovi confini. Cosa insegnano oggi nelle scuole italiane? O nelle scuole in generale?
    Che tipo di persone si stanno "producendo"?
    Fabrizio G.

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  2. perché un popolo che sogna, che non pensa, che non ha un'opinione è un popolo più facilmente governabile.
    quando si parlava di dittature occulte, uno dei primi passi per ottenerla è proprio lo smantellamento della scuola pubblica, in forza dell'espansione delle scuole private indottrinate e servili.
    per questo mia figlia la manderò per tutta la vita in una scuola pubblica, a costo di sopperire io alle mancanze.
    anche se qui devo dire che funziona un po' tutto al contrario, forse anche troppo ;)
    e grazie per esserti fermato a leggermi, un abbraccio!!

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