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26/11/2013

Panda Revelation

Un giorno, mentre ero impegnatissima a non fare nulla come al solito, sono inciampata in una vignetta.
È il disegno delicato di un dialogo, breve, tra un orso e un'orca.
L'orca è in acqua e indossa un paio di piccolissime orecchie tonde e nere, che sul suo grande corpo si vedono appena.
Ma è bianca e nera e convinta di quel che dice, e tanto basta.



@Liz Climo lizclimo.tumblr.com

Orca: Dolcetto o scherzetto!
Orso: Cosa dovresti essere - in italiano: Da cosa sei mascherata?
Orca: Sono un panda!

Ecco, io sono quel Panda. Ma proprio quello, con le orecchie piccole e finte, e il corpo di un'orca.
Le orecchie sono idee, sogni, pensieri, valori, aspirazioni, desideri, ideali.
Le orecchie sono quello che fa di me quella che sono, non importa se la mia crosta racconta altro, non importa che io sia una femmina di umano culona e sboccacciata, non importa se mi mangio le pellicine, se indosso calzini bucati (a righe), se ho la fissazione degli smalti Chanel (che non valgono un'acca ma che colori!), non importa che io sia generosa, cattiva, pettegola, gelosa, smorfiosa, simpatica o antipatica, non importa quello che amo o quello che detesto, importa solo che io sono fiera delle mie orecchiette nere, sono fiera di essere PANDA.

Se capisci, se senti di essere Panda e ti guardi intorno, non puoi fare a meno di vedere il mondo.
E allora guardiamolo, 'sto mondo.


Panda revelation!




(Thanks a lot to Liz Climo and her fantastic work.
This one was really inspirational to me.)


4 comments:

  1. ci ho dato una interessata ma veloce occhiata... mi ci vorrebbe un blog per risponderti senza scadere nell'ovvio o nell'apparente preconcetto, (cosa che NON e'). in tre battute. 1) non ritengo affatto che siamo tutti uguali per una serie di motivi biologici ma soprattutto etici e comportamentali, antropologici. Vado sinteticamente a spiegare. La differenza tra me ed un abitante del centro africa NON sta nell'odore come alcuni sostengono (anche se a livello chimico hanno una sorta di ragione ma e' ambivalente) ne' nel colore della pelle (che pure uguale non e') ne' nella trama della stessa (io non ho una serica e perfetta pelle di un colore univoco ne' una muscolatura lontanamente paragonabile ad un uomo medio di quelle zone. La differenza che trovo e' piu' nei costumi, nella sociologia, per me e' impensabile impalmare a 40 anni una ragazzina di dieci.. per loro e' costume, normalita'. E io NON mi sento ne vicino ne' uguale a persone che vivono cosi' il loro status. Sugli omosessuali non mi esprimo. E' una saponetta. Si scivola e basta. Posso dire di averne tra i piu cari amici e di rispettarli, il che non significa che le esternazioni di alcune "checche" in locali di Roma mi trovino concorde (cosi come non mi ci troverebbero in una coppia etero) dunque pomiciate a casa vostra, perche' non e' con queste "azioni di rottura" che si ottiene un riconoscimento, spesso si ottiene disgusto e peggiore omofobia. Matrimoni? fate pure, per me e' na cazzata sposarsi anche tra etero, e' un contratto di merda, senza clausole rescissorie accettabili... e con "fine pena mai" Fanculo al matrimonio, prendetevelo. Adozioni? NO. Io non sono d'accordo. Il perche' e' troppo lungo da spiegare qui. Pero' attenzione le neuroscienze lo spiegano molto accuratamente.. (cfr giacomo rizzollatti, i neuroni specchio). Veniamo alla capitale belga. Anni fa per lavoro di papa' rischiammo tutti il trasferimento in pianta stabile. Nel 1980 era una citta' anche bella ma terribilmente noiosa, soprattutto per un ragazzo di Roma.. pero' sono felice che ti trovi bene e questo concetto di essere cittadini del mondo e' elegante ed apprezzabile, non credo tutti ne abbiano l'attitudine. Io almeno NO. Pero' rimane una bella citta'. Molto bella per alcuni versi, ma a me sono piaciute anche molto Praga, Utrecht, Dreibergen/zeist, Essen in Renania Westfalia , ed alcuni quartieri di Londra che altri aborrono.. dunque.... non faccio testo.

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    1. fantastico tamb! grazie mille, è di confronti come questo che spero il mio blog si nutrirà. non scrivo per fare proseliti, ma scrivo per alimentare una discussione su un tema che mi interessa molto, su uno stile di vita. sono in cerca della panditudine, ma vivilo come un teaser! hahahahaha
      cmq... varietà tamb, quella è varietà, non c'e differenza, solo varietà e mi corre l'obbligo di dirti che la mia vicina diceva che è per rieducare "i vecchi" che bisogna parlare di accettazione del diverso, perché "i vecchi" di fronte alla mozione "siamo tutti uguali" arriccerebbero il naso e direbbero che non è così, che delle differenze ci sono, negli usi e nei costumi per esempio; per i bambini invece giudicava idonea l'idea del "siamo tutti uguali"... opinione interessante non trovi? (huahuahua)

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  2. se la tua vicina si fosse chiamata annie cuddy avrebbe avuto un certo livello di autorevolezza in merito. :-) (scherzo) In realta' cio' che intendo e' che e' scientifico il fatto che NON siamo tutti uguali, e che anzi sin da quando usiamo solo il sistema limbico, (non la corteccia, dunque non razionale) siamo dannatamente discriminatori nei confronti di quello che non ci assomiglia in qualche modo: un bambino di 8 mesi messo davanti a due orsacchiotti che rispettivamente avevano "mangiato" purea di verdure e pappa dolce. Tende SEMPRE a giocare con l'orsacchiotto che aveva mangiato pappa dolce, ESTROMETTENDO dal gioco l'orsacchiotto che aveva "mangiato" la purea di verdure che al bambino non piace. Ho sintetizzato ma il senso e' quello. Siamo "razzisti" nel dna. (almeno a livello istintuale).
    Ah giusto per chiarire, non sto dicendo che questo sia eticamente GIUSTO o nobile o bello. Sto dicendo che e' cosi. Poi con la mente razionale in funzione le cose cambiano e si accetta anzi si apprezza l'osmosi, l'interdisciplinarieta', lo scambio culturale etc. etc.

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    1. certo, sono d'accordo, ma io non sto parlando di genetica, ma di educazione.
      il concetto è che se si vuole raggiungere uno scopo così importante come la convivenza pacifica e la libertà di essere (non di esprimersi bada, quella è un'altra questione), bisogna stare attenti anche alle virgole. quindi, crescere un bambino con in testa il concetto di accettazione del diverso, è meno efficace, secondo me, che crescerlo con in testa il concetto di uguaglianza.
      vedi, per me, è sempre e solo una questione di punto di vista, cambiare il punto di vista.
      il bambino va istintivamente verso ciò che gli assomiglia, e non per evitare da ciò che non gli somiglia, ma perché è più semplice avere a che fare con qualcosa che si conosce che con qualcosa che bisogna sforzarsi di capire.
      spostare lo sguardo e cercare un altro modo per guardare la realtà ;)
      p.s. chi cavolo è annie cuddy? la donna più vecchia del mondo? la geriatra più famosa del mondo? una bambina prodigio? dio, l'ignoranza!

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