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24/04/2014

Le assenze dei blogger, o almeno di questa blogger

Il luogo ideale, la scrivania di legno tarlato, vecchia, che odora di tempi passati e che ha raccolto tante storie: di gomiti poggiati, di posate tintinnanti, di sguardi sbiechi, di fogli pieni di parole e di idiomi strampalati.
È una splendida giornata di sole, i raggi che ti coccolano la schiena e la luce magnifica che rende tutto pacifico e sorridente.
Il computer ti guarda, a immaginarlo avrebbe la barretta verde su fondo nero che lampeggia, come in War Games, in attesa che tu agisca. E tu non agisci. Ci provi, in verità, e desisti più volte al giorno. Durante la notte ogni tanto ti sembra finalmente di avere avuto l'ispirazione giusta, di avere letto la soluzione lì in fondo, poi al mattino ti senti scema e ti autoliquidi con un bel "Yeah, right!".
Lo sai perché, e forse è questo che dovresti dire, che vorresti dire.
Che non si può scrivere nulla quando tutto ciò che si ha da dire sono brutture.
Tot ziens.

Panda revelation!

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